La Corte dei Conti certifica la maggiore esclusione lavorativa delle persone con disabilità intellettiva. CoorDown: si convochi immediatamente l’Osservatorio
“La Corte dei Conti ha inesorabilmente certificato ciò che CoorDown ripete da anni: le più escluse dal mondo del lavoro sono le persone con disabilità intellettiva e gli incentivi previsti dalla legge 68/1999 sono tutt’altro che efficaci.” Così commenta Antonella Falugiani, presidente del Coordinamento nazionale associazioni delle persone con sindrome di Down, la delibera della Corte dei Conti n. 9/2022 del 11 maggio 2022 chiamata a valutare la gestione del Fondo per il diritto al lavoro dei disabili (2016-2021) previsto dalla legge 68/1999 e degli obiettivi di inclusione che ad esso erano stati attribuiti, primo fra tutti quello di erogare incentivi alle aziende che assumano persone con disabilità.
Il quadro che ne esce è desolante. La Corte rileva inefficienze, mancanza di coordinamento fra i diversi attori, enormi disparità territoriali, bassa qualità dei dati e degli indicatori, ma soprattutto un impatto di bassissimo profilo nella reale inclusione lavorativa.
I dati sono disarmanti: in sei anni (2016/2021) sono 11.882 i lavoratori assunti attraverso gli incentivi previsti dalla legge 68/1999. Di questi 4.806 con invalidità fra il 67 e il 79%. 4.223 con invalidità superiore al 79%. In sei anni sono poi 2.853 le assunzioni di persone con disabilità cognitiva, intellettiva e psichica. Di questi oltre 1000 hanno solo un contratto a tempo determinato. Anche il trend è tutt’altro che in crescita, anzi.
“La Corte dei Conti ha espresso raccomandazioni molto chiare. – prosegue Falugiani – Ci piace ricordare quella che suggerisce l’uso di parte degli incentivi per il finanziamento di sperimentazioni di inclusione lavorativa delle persone con disabilità (finanziamenti che magari non vadano ai soliti noti), ma abbiamo anche necessità di restituire stabilità alle persone. La Corte caldeggia una maggiore concertazione, un maggiore coordinamento fra tutti gli attori coinvolti e una serie di atti concreti.”
In tal senso CoorDown, pubblicamente, lancia una proposta che coinvolga anche l’Osservatorio nazionale per le persone con disabilità, cui peraltro la Corte non ha risparmiato condivisibili critiche. Si convochi quanto prima l’Osservatorio in seduta plenaria, garantendo però una reale partecipazione e ponendo all’ordine del giorno l’analisi politica di quella delibera e per le congruenti decisioni. Lo si faccia con invito aperto al Ministro per le disabilità, Erika Stefani, ma anche al Ministro per il lavoro Andrea Orlando. Il tempo per cambiare passo non ammette altre deroghe.